Dieci cibi locali da provare in Piemonte

La regione settentrionale italiana del Piemonte vanta una varietà di prelibatezze gastronomiche: dai vini prestigiosi come Barbera e Barbarolo ai formaggi come il Bra, dalle carni e salumi alle classiche nocciole. Il Piemonte, infatti, è al quinto posto tra le regioni italiane per numero di prodotti alimentari tipici – 341. Potresti non riuscire a provarli tutti in un solo viaggio, quindi ecco una selezione di dieci cibi locali da non perdere quando viaggi in Piemonte .

01. Bagna cauda

La regina delle salse piemontesi, la bagna cauda (in dialetto piemontese “salsa tiepida”) è preparata con olio d’oliva, aglio e pasta di acciughe, ampiamente cotta; si possono aggiungere burro, latte, panna o noci tritate per attenuare il gusto salato delle acciughe. È un piatto conviviale: la bagna cauda viene tradizionalmente messa in un recipiente al centro della tavola perché tutti possano intingerla con verdure di stagione e pane abbrustolito. Si abbina con i vini rossi corposi locali, come Barbera, Nebbiolo, Barbaresco e Dolcetto.

02.Agnolotti

Tra le paste, gli agnolotti sono un classico primo piatto. È una pasta all’uovo ripiena di carne arrosto, che la rende diversa da qualsiasi altro tipo di pasta ripiena regionale. I sughi che lo accompagnano variano a seconda della zona, dalla carne arrosto al burro, salvia e parmigiano reggiano, dal brodo di carne al ragù alla piemontese. Dalle Langhe e dal Monferrato provengono i famosi agnolotti del plin, piccolissimi e di forma rettangolare. Accompagnare con Dolcetto e Barbera.

03. Tajarin

Un’altra pasta fresca tipica sono i tajarin (in dialetto piemontese tagliatelle o tagliolini), sottili tagliatelle all’uovo, che utilizzano una quantità di tuorlo d’uovo maggiore rispetto alle paste all’uovo di altre regioni italiane. Un classico sono i Tajarin al tartufo d’Alba.

04. Risotti al Barolo

Il riso e il Barolo sono entrambi tipici del Piemonte, quindi combinarli crea un classico piatto regionale. Uno dei preferiti dello statista Camillo Benso, conte di Cavour, questo piatto di risotto utilizza il Barolo, considerato uno dei migliori vini d’Italia. Il Barolo è ottenuto dall’uva Nebbiolo.

05. Brasato al Barolo

Restando al Barolo, ma passando ai secondi piatti, il brasato al Barolo è il piatto piemontese per eccellenza, uno spezzatino cotto per ore nel Barolo, che ammorbidisce la carne e la arricchisce dei sapori del vino.

06. Bollito misto

Un secondo piatto composto da vari tagli di carne bolliti a lungo, insieme a carote, cipolle e sedano, e serviti insieme ben caldi. È accompagnato da patate schiacciate o bollite e salse, come salsa verde, salsa di pomodoro e acciughe e salsa di senape.


07.Castelmagno

Tra i formaggi piemontesi, il Castelmagno DOP è un antico formaggio prodotto nella porzione nord-occidentale della regione. La prima menzione conosciuta di esso è nel 1277, ma potrebbe risalire anche a prima. È un formaggio a pasta semidura prodotto con il latte ottenuto da bovini di razza piemontese alimentati con foraggio fresco o fieno. Può essere consumato da solo, ma trova largo impiego anche per la preparazione di piatti della cucina piemontese, come gli gnocchi di patate conditi con Castelmagno fuso e il soufflé di Castelmagno con noci e miele.

08. Bonet

I più golosi apprezzeranno la varietà di deliziosi dessert offerti in Piemonte. Il bonet è un budino di antica tradizione, fatto con uova, zucchero, latte, cacao, liquore (solitamente rum) e amaretti secchi. Viene cotto a vapore e servito caldo o freddo.

09. Baci di dama

Questi biscotti hanno origine a Tortona nel XIX secolo, e sono così chiamati (baci di dama) perché sono formati da due gusci di pasta uniti da cioccolato nel mezzo, che ricordano labbra intente a baciarsi. Sono fatti con farina, nocciola Piemonte IGP, burro, zucchero e cioccolato fondente. A volte le nocciole vengono sostituite con le mandorle. Assapora Baci di dama con vini da dessert come il Monferrato e lo spumante rosato dell’Alta Langa.

10. Gianduiotto

Impossibile non innamorarsi di questo cioccolatino inventato a Torino nel 1865. Il Gianduiotto nasce dall’unione di zucchero, cacao, burro di cacao e la Tonda Gentile delle Langhe, un tipo di nocciola prodotto nelle Langhe piemontesi. Ha una forma a barca rovesciata. Difficile fermarsi a uno, attenzione!

8 Alimenti Essenziali del Piemonte

I cibi piemontesi sono tra alcuni degli ingredienti più apprezzati d’Italia. In un annoso dibattito, il Piemonte è uno dei due contendenti in lizza per il titolo non ufficiale di miglior regione gastronomica d’Italia, l’altro è l’Emilia-Romagna. Non c’è da stupirsi, visto che i vini piemontesi sono straordinari e considerati anche tra i migliori d’Italia.

Quindi ecco otto cibi essenziali del Piemonte da tenere d’occhio nel tuo negozio di specialità o la prossima volta che sei in città.

1. Castelmagno

Questo formaggio di latte vaccino DOP viene prodotto fin dal Medioevo. Può contenere una piccola percentuale di latte di pecora o di capra. Ha un interno semiduro, e la sua cremosità e il sapore intenso lo rendono popolare in piatti come gnocchi e risotti. Se prodotto in alpeggio è tutelato da Presidio Slow Food.

2. Manzo alla piemontese

Conosciuta anche come Fassona, la carne bovina piemontese è tra le carni più pregiate d’Italia. È più magro di quello di altre razze, risultando in tagli saporiti e teneri che esaltano preparazioni regionali come la carne cruda all’Albese, una preparazione di carpaccio; vitello tonnato, o vitello tonnato; e bollito misto.

3. Nocciole

Le nocciole tutelate IGP sono coltivate per lo più nelle Langhe, nel Roero e nel Monferrato e sono protagoniste di alcuni dei dolci più famosi del Piemonte. Il loro successo può essere attribuito a Napoleone, che bloccò le importazioni di cacao dall’Inghilterra all’inizio del XIX secolo. Questo fece lievitare il prezzo del cioccolato, spingendo i pasticceri torinesi a massimizzare quel poco che avevano mescolandolo con le nocciole. Nasce la crema gianduia seguita dai gianduiotti al cioccolato solidi a forma di lingotto. Oltre a contenere gelati, torte e torroni, le nocciole vengono spesso macinate e incorporate in gustose ricette di formaggi e carne.

4. Tartufo Bianco d’Alba

Il tartufo più pregiato del mondo, come testimoniano i prezzi sempre più alti all’asta della Fiera del Tartufo Bianco d’Alba ogni anno. Il suo aroma delicato e inconfondibile si sposa bene con i cibi più semplici, come la pasta all’uovo con il burro, la carne cruda e le uova al tegamino.

5. Robiola di Roccaverano

Questo formaggio a pasta molle prodotto con puro latte di capra crudo è tutelato dalla DOP. Occasionalmente può essere miscelato con latte vaccino. La robiola ha un sapore delicato, leggermente acidulo e diventa più complesso con la stagionatura. Di solito è condito con un filo d’olio e un pizzico di peperoncino o utilizzato come parte di un ripieno di pasta.

6. Monteboro

A più piani ea forma di torta nuziale, il Montebore fu l’unico formaggio servito durante le nozze di Isabella d’Aragona con Gian Galeazzo Sforza nel 1489. Tutelato dal Presidio Slow Food, il formaggio è prodotto con latte crudo di vacca e pecora in una piccola zona del provincia di Alessandria. Ha un sapore di latte, castagna ed erbaceo, ed è ottimo accompagnato da frutta fresca o secca.

7. Grissini

Sembra che un fornaio torinese abbia inventato i grissini lunghi, sottili e croccanti alla fine del ‘600, dopo averli preparati per il duca Amedeo di Savoia che pare avesse difficoltà a digerire la mollica di pane. I Grissini fecero subito scalpore: persino Napoleone istituì un servizio di corrieri tra Torino e Parigi per averli sulla sua tavola. La versione rubatà, che ha una lunghezza compresa tra i 40 e gli 80 cm, è considerata la migliore. Vengono lavorate e arrotolate a mano, poi affiancate. La versione stirati, per la quale la pasta tirata per i bordi invece che stesa, è di origine più recente.

8. Salsiccia di Bra

Questa salsiccia di manzo nasce nel XVI secolo per la comunità ebraica di Cherasco. Questa salsiccia divenne così pregiata da essere esentata da un regio decreto del 1847 che vietava la produzione di salsicce di manzo. Oggi, però, contiene anche un po’ di grasso di maiale. Delicato e speziato, si consuma cotto, sia in padella che alla griglia, oppure crudo.